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Il riscaldamento è un argomento estremamente dibattuto e trattato, motivo per cui trovare materiale online o in letteratura non è affatto difficile. In questo articolo, vogliamo fornire una sintesi di quelli che sono gli obiettivi del riscaldamento e qualche suggerimento pratico, secondo l’esperienza del Team Laces.
La fase di riscaldamento è la prima sezione dell’allenamento, è fondamentale e non dovrebbe mai essere ignorata o sottovalutata. Dal punto di vista fisico, il riscaldamento ha come obiettivo la preparazione del soggetto all’allenamento vero e proprio; una buona gestione di questa fase è fondamentale per garantire il progresso della prestazione riducendo il rischio di infortuni. Tuttavia, la funzione del riscaldamento non si esaurisce qui: se sfruttato nel modo corretto, come illustrato successivamente, permette di aumentare la concentrazione nonché di facilitare la creazione del gruppo, nel caso di allenamenti in classi o mini classi.
Gli adattamenti che il riscaldamento dovrebbe produrre sono i seguenti:
Nel caso di allenamenti in gruppo, oltre agli adattamenti fisici, il riscaldamento aiuta ad entrare nel “mood” di allenamento, cioè a comunicare in modo efficace ai soggetti che da quel momento si richiede concentrazione. Come anticipato sopra, la fase iniziale dell’allenamento è fondamentale per promuovere la formazione di un gruppo coeso, fattore potenzialmente motivante. Proprio per questo scopo, con l’esperienza maturata nell’allenamento outdoor, ci sentiamo di consigliare due approcci a seconda del tipo di gruppo allenato: nel caso di un gruppo nuovo o con tanti nuovi partecipanti, lavorare in una formazione a cerchio, dove il trainer si porrà non al centro ma sulla circonferenza insieme agli altri utenti, aiuterà ad essere visibile da tutti e faciliterà il controllo dei partecipanti da parte dell’allenatore. Una formazione di questo tipo permette inoltre di unire il gruppo ed “escludere” l’esterno, elemento che potrebbe inizialmente essere fonte di insicurezze. Invece, in caso di gruppo già consolidato e di uno spazio conosciuto, possono tranquillamente essere utilizzati riscaldamenti più dispersivi, ad esempio qualche minuto di corsa a ritmo libero.
Esattamente come le esercitazioni principali, il riscaldamento dovrebbe rispettare quattro principi:
La fase di riscaldamento, sulla durata di una lezione di un'ora, dovrebbe durare all’incirca 10’ ed essere strutturata nel seguente modo:
Ogni fase del riscaldamento può essere gestita in molti modi. Ad esempio, si potrebbe utilizzare un protocollo TABATA o un circuito per sfruttare al meglio il tempo a disposizione.
Di seguito una proposta pratica di gestione del riscaldamento:
Lo stretching nel riscaldamento si può fare? Eventualmente, come?
Secondo gli studi, lo stretching statico sembra influenzare negativamente la produzione di forza e di conseguenza peggiorare la prestazione in alcuni sport; al contrario, esercitazioni di stretching dinamico che comprendano movimenti di tutti i distretti corporei, sembrano favorire l’attivazione e il ritmo della contrazione dei gruppi muscolari nel ROM utilizzato (Curry, BS, Chengkalath, D, Crouch, GJ, Romance, M, and Manns, PJ. Acute effects of dynamic stretching, static stretching and light aerobic activity on muscular performance in women. J Strength Cond Res 23(6): 1811–1819, 2009).
Per questo motivo è consigliabile l’utilizzo di stretching dinamico (slanci, circonduzioni, rotazioni) nel riscaldamento.
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