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Autori: Bart Dingenen, Jan Truijen, Johan Bellemans, Alli Gokeler
Anno: 2019
Introduzione: Nel 1991 Noyes et al. hanno proposto una batteria di quattro single leg hop test: single hop for distance (SH), triple hop for distance (TH), crossover hop for distance e 6 m timed hop. Il limite principale di questa batteria è il movimento esclusivamente lineare: una valutazione di questo tipo limita la possibilità di valutare eventuali deficit quali asimmetrie nell’espressione di forza, potenza, stabilità degli arti inferiori. Simili test con componenti di movimento multidirezionale potrebbero fornire una visione più completa, tuttavia vi sono pochi studi in letteratura che ne indaghino l’attendibilità. Gli hop test multilaterali sono stati particolarmente consigliati nel processo di ritorno alla pratica sportiva in seguito alla ricostruzione dell’ACL per valutare la simmetria tra gli arti.
Obiettivo: L’obiettivo dello studio è esaminare l’attendibilità test-retest del single leg hop test in direzione lineare, laterale e rotazionale. Inoltre, si investiga la validità degli hop test laterale e rotazionale nella valutazione delle asimmetrie tra gli arti in confronto con l’hop test lineare in un gruppo di partecipanti con ACL ricostruito.
Campione: Test-retest: 16 partecipanti di cui 8 uomini e 8 donne (age: mean ± SD = 22.4 ± 1.9 years; weight: mean ± SD = 68.1 ± 10.3 kg; height: mean ± SD = 176.3 ± 9.3 cm; body mass index: mean ± SD = 21.8 ± 2.1 kg/m2), tutti con esperienza in sport multidirezionali.
Partecipanti con ACL ricostruito: 32 di cui 4 donne e 28 uomini (age: mean ± SD = 24.6 ± 4.6 years; weight: mean ± SD = 77.0 ± 11.3 kg; height: mean ± SD = 177.3 ± 7.2 cm; body mass index: mean ± SD = 24.4 ± 2.6 kg/m2, 6.2 ± 0.3 months postoperatively). Tutti i partecipanti erano stati operati con la medesima procedura nello stesso ospedale. Tutti con esperienza in sport multidirezionali prima dell’infortunio all’ACL.
Metodi: A tutti i partecipanti è stato richiesto di indossare pantaloncini, t-shirt e le proprie scarpe da allenamento. Hanno eseguito un warm up standardizzato consistente in due serie da 8 squat e due da 5 balzi. Sono poi stati eseguiti i test: SH, TH, medial side triple hop for distance (MSTH) e 90° medial rotation hop for distance (MRH). Per ciascun test i partecipanti hanno ricevuto delle istruzioni specifiche e hanno assistito ad una dimostrazione. È stato codificato un metodo di misura standard prendendo in considerazione l’alluce o il lato mediale del piede a seconda del test. Per ciascun test, i partecipanti hanno potuto eseguire una prova per familiarizzare con il gesto. Ogni test è stato eseguito tre volte alternando le gambe e il miglior risultato è stato preso in considerazione. La gamba dominante (quella preferita per calciare una palla) è stata la prima ad essere testata; nei soggetti con ACL ricostruito, si è data precedenza alla gamba non operata. Non sono state date indicazioni sulla gestione degli arti superiori, lasciati così liberi di muoversi secondo la volontà del soggetto. Per essere valido, la posizione di atterraggio doveva essere mantenuta stabile per 2 secondi. Dopo ogni hop sono stati concessi 30s di recupero, mentre tra i diversi test il recupero è stato di 2 minuti. L’ordine dei test è stato randomizzato chiedendo al soggetto l’ordine preferito, poi ripetuto uguale nella seconda sessione.
Risultati: L’analisi dei dati ha dimostrato un’eccellente livello di attendibilità test-retest nei partecipanti non infortunati. Nessuna delle distanze è risultata statisticamente significativa tra il test e il retest.
Non sono state rilevate differenze significative tra arto dominante e non-dominante tra le due sessioni. L’indice assoluto di simmetria degli arti è significativamente più basso nel retest in confronto al test.
Nel gruppo con ACL ricostruito la distanza coperta dall’arto operato è stata significativamente minore di quella della gamba non operata in tutti gli hop test. Non vi è differenza significativa nell’indice di simmetria tra i quattro test. Il cut-off per l’indice di simmetria impostato a 90% è stato superato dal 62,5% dei partecipanti nel SH, dal 59,4% nel TH, dal 40,6% nel MSTH e dal 46,9% nel MRH.
Conclusioni: La conclusione principale è che gli hop test mediale e rotazionale hanno un’ottima attendibilità test-retest, pari a quella dell’hop test lineare. Inoltre, i test mediale e rotazionale hanno più probabilità di evidenziare le asimmetrie tra gli arti, sia nei soggetti sani sia negli operati all’ACL: la spiegazione puramente speculativa sulla base dei dati ottenuti si basa sul ragionamento per cui gli atterraggi dopo uno spostamento mediale o rotazionale richiedono un maggior impegno postulare dinamico in quanto influenzano in modo impattante la biomeccanica dell’arto inferiore.
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